| ||||
E' fissato per l’ormai prossimo 16 ottobre 2016 il Grand Opening del nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, dopo il completamento dell’avveniristico ampliamento a forma di navicella spaziale dell’architetto Maurice Nio e la riqualificazione dell’edificio originario di Italo Gamberini.
Il Centro Pecci sarà l’unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea in Italia, e una tra le poche in Europa, a inaugurare un nuovo edificio nel decennio 2010-2020.
Fondato nel 1988 — prima istituzione in Italia con una sede costruita ex novo per esporre, collezionare, conservare, documentare e diffondere le ricerche artistiche più avanzate — il Centro Pecci si appresta a diventare un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei.
La sua mission, infatti, è quella di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea, toccando anche cinema, musica, perfoming arts, architettura, design, moda e letteratura, cercando al contempo di avvicinare il più possibile l’arte alla società.
A questo scopo il nuovo Centro, oltre a spazi espositivi più che raddoppiati, ha a disposizione anche l’archivio e la biblioteca specializzata, che conta un patrimonio di oltre 50.000 volumi, il teatro all’aperto, un cinema/auditorium, uno spazio performativo all’interno delle gallerie, un bookshop, un ristorante, un bar/bistrot.
Un luogo non solo espositivo ma il più versatile e trasformabile possibile, basato sulla sperimentazione e la ricerca, puntando a una relazione dinamica con il suo pubblico e divenendo un luogo particolarmente attivo con il prolungamento dell’apertura alla sera, quando alle mostre si affiancano performance, concerti e proiezioni, ma anche conferenze, laboratori e corsi per adulti.
Importante in questo senso, prima tra le istituzioni pubbliche italiane, la creazione di un dipartimento di ricerca teso a costruire le basi teoriche delle varie iniziative e a sviluppare in modo ampio le attività educative.
Nell’occasione della riapertura del Centro Pecci (nelle foto la conferenza stampa di presentazione), al quale la Regione Toscana ha attribuito il compito di coordinamento e fulcro regionale dell’arte contemporanea, una serie di eventi e mostre collaterali saranno presenti nella città di Prato e sul territorio, coinvolgendo Firenze, Pisa, Vinci.
La fine del mondo – Prologo porterà opere della Collezione Pecci in prestigiose istituzioni culturali toscane mentre Contemporary Tuscany traccerà, per la prima volta, un percorso di arte urbana nell’area pratese. E ancora: La Torre di Babele, iniziativa dei galleristi toscani in uno spettacolare edificio di archeologia industriale; TU35 / 2016 dedicata ai giovani artisti toscani emergenti; Icastic for Pecci nella Camera di Commercio della città e, al Fabbricone, i progetti del recente concorso per il Parco Centrale di Prato, che ha visto la partecipazione dei migliori architetti e paesaggisti internazionali.
La Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana è lo strumento appena nato, istituito dal Comune di Prato e sostenuto dalla Regione Toscana, per gestire il Centro Pecci. La mostra La fine del mondo e il programma del Grand Opening sono realizzati con il contributo di Terna, ChiantiBanca, Publiacqua, ASM, Unicoop Firenze, con il sostegno di Prohelvetia e con la sponsorizzazione tecnica di Menabrea e Untitled Association. Media coverage Sky Arte HD.